Il Drappo del Palio del Principe edizione 2017
Il Drappo del Palio del Principe di Bisignano
Ogni anno il drappo del Palio del Principe di Bisignano raffigura un grande evento. Anche quest’anno è così. L’artista Rosario Turco, direttore artistico del “Centro Studi il Palio” ed autore del drappo del Palio del Principe di Bisignano, per quest’anno, si è ispirato all’ormai proclamata Canonizzazione del Beato Angelo d’Acri, annunciata per il 15 Ottobre del 2017. Dunque tematica principale dell’iconografia del drappo è la trepidante attesa da parte di un’intera comunità cristiana e limitrofa come Bisignano della sua santificazione. Così si spiegano tutti gli stemmi degli 8 rioni della città di Bisignano posti in basso e la S dorata posta in alto al centro e in maiuscolo a rappresentare l’aureola(simbolo di luce) che nell’iconografia cristiana è riservata agli Angeli e ai Santi e dunque fra poco anche al Beato Angelo così come già avvenuto al Beato Umile nel 2002.
Il Drappo è un’autentica miscela di colori chiari e circolari che proiettano subito in un vortice di suggestioni storico-devozionali. Infatti l’artista ha voluto far riemergere, attraverso la sua arte, i tanti punti in comuni che legano in un filo indissolubile queste due comunità dal forte senso di appartenza territoriale e religiosa. Chiaro è sicuramente anche lo scopo del dipinto.
L’autore ha voluto mettere in evidenza le attese e le speranze per una comunità come Acri, molto devota al suo umile frate Lucantonio Falcone(B. Angelo d’Acri), il quale attende di essere ricevuto tra i Santi dove incontrerà un altro umile frate che è Luca Antonio Pirozzo. (S. Umile da Bisignano).
Oltre al nome di battesimo e all’ordine religioso a cui appartennero i loro due Santi, sono tanti i punti che accomunano queste due comunità. Oltre ai confini amministrativi anche la loro storia e le loro tradizioni sono state segnate indelebilmente dall’ occupazione delle loro terre da parte dei principi Sanseverino nel periodo rinascimentale. Lo scudo della casata dei Sanseverino e gli stemmi araldici delle due città posti, rispettivamente in alto a sinistra e al centro, sono testimonianza proprio di ciò.
Inoltre sia il S. Umile che il Beato Angelo erano assidui predicatori dell’umiltà e della rettitudine morale. Tra l’altro, altra curiosità da ricordare, è che i genitori di Lucantonio Falcone, Francesco e Diana, erano molto devoti a frate Umile da Bisignano. Il loro contatto non è molto distante sia nel drappo che nel Regno dei Cieli perché mancano pochi mesi affinchè anche il Beato Angelo sia venerato ed onorato come Santo dal suo popolo e da tutti i devoti e pellegrini che gli renderanno omaggio. Durante le sue prediche recitate in dialetto acrese nel regno di Napoli, il Beato Angelo veniva chiamato dai fedeli “Angelo della pace”. Ecco spiegata la colomba(simbolo per eccellenza della pace) che è posizionata tra i due frati che, in un vortice di nuvole tondeggianti e pure, sembrano abbracciarsi l’uno con l’altro.
Nella religione Cattolica la colomba ricopre un ruolo fondamentale: non solo viene utilizzata per rappresentare lo Spirito Santo, ma è l’uccello che Noè inviò dall’arca in cerca di terra: la colomba tornò con in bocca un ramo di ulivo. In questo caso il drappo del palio è il messaggero che, si spera, porterà una più consolidata unione e fratellanza fra due città che da adesso in poi non condivideranno soltanto i loro confini amministrativi e le loro nobili origini ma condivideranno anche i confini(illimitati) della devozione e della spiritualità.
Roberto Adimari
Una risposta.
Sono fra Piero Sirianni (Frate Minore Cappuccino del convento di Acri).
Sto preparando un articolo sulla consegna di ieri, ma ho bisogno di qualche foto…
Grazie!